Ho sempre pensato che le scarpe fossero l’accessorio che ci definisce più di tutti gli altri. Parlano della nostra personalità, dei nostri desideri, a volte persino delle nostre paure. Ora scopro che questa idea ha un fondamento di verità che è stato addirittura investigato dalla scienza! Sentite qui: uno studio condotto dall’Università del Kansas (Stati Uniti) ha rivelato in modo abbastanza chiaro che le calzature, pur essendo solo un particolare dell’aspetto esteriore, forniscono informazioni determinanti su chi le indossa. La prima impressione, in sostanza, nasce dalla scarpa.

Quindi attenzione a cosa scegliete! Ecco qualche chicca che ho preso dallo studio: gli stivali alti tendiamo a collegarli a persone più aggressive della media e in generale meno piacevoli, rispetto a calzature meno “coprenti” e più pratiche.

Ovviamente un conto è uno stringato in pelle Dior con accessori metallici (che fa un po’ punk-aggressive) un conto è un paio di Dolores di Guess a punta tonda (più sexy-aggressive). I mocassini (l’ho sempre pensato), specie se in perfette condizioni (magari appena comprati) vengono associati a individui preoccupati di fare buona impressione sugli altri e quindi, probabilmente, insicuri nei rapporti sociali. Stessa cosa per i sandali nuovi di zecca. Però mi sembra che nessuno abbia parlato dei mocassini alti (adoro): sarei curiosa di sapere cosa ispira un modello Karen di Liu Jo, magari indossato con un bel blazer british style, nelle osservatrici di oggi.

Comunque: più la scarpa è costosa, scomoda e con marchio visibile, tanto meno abbiamo voglia di fare amicizia con chi la indossa (un po’ di invidia, magari?). Pare invece che colori brillanti e basso livello di comfort (ora sto pensando alle scarpe di Lady Gaga!) siano associati al sesso. In effetti l’ultima tendenza in fatto di stivali, il rosso fuoco, sta facendo impazzire donne di ogni età.

Se avete il coraggio (e la malizia) prendete ispirazione da questo modello estremo ma assolutamente glamour, stivale cuissard Rockoko con gambale alto in tessuto stretch di Fendi. Fanno pensare all’estroversione le scarpe consumate (effetto che su certi modelli non guasta: avete mai provato a indossare le strigate della Church appena comprate? By the way, vi segnalo che su Mytheresa sono in saldo). Ancora: chi indossa punte e tacchi alti sarebbe meno stabile dal punto di vista emotivo rispetto a chi predilige forme tondeggianti e piatte. Ipotesi però smentita dai test di personalità. Dai quali scopriamo anche: chi tende a indossare calzature scure e meno appariscenti ha paura dell’abbandono e del rifiuto. Invece le scarpe più comuni e noiose sono spesso portate da persone poco capaci di esprimere emozioni e indifferenti al giudizio degli altri. Interessante, vero?

giulia